Il trasporto stradale è definito dal 1993 come “un trasporto pubblico stradale di merci effettuato da un’impresa di uno Stato membro [dell’Unione Europea] senza disporvi di una sede o di un altro stabilimento” (regolamento 3118/93). Secondo questo regolamento, tutti i trasportatori di uno Stato membro dell’UE e titolare di una licenza comunitaria hanno la possibilità di realizzare dei trasporti sul territorio di un altro Stato membro (un autotrasportatore francese potrà così realizzare dei tragitti sul territorio tedesco).
Molti Ministri dei Trasporti europei hanno recentemente avvisato il vice-presidente della Commissione Europa, facendogli conoscere le preoccupazioni legate a due grandi minacce del settore: il cabotaggio illegale e la facilità con la quale queste imprese illegali aggirano le regole in materia di spostamento dei lavoratori dell’Unione Europea.
Oltre al Consiglio europeo dei Ministri dei Trasporti, Frédéric Cuvillier ha ugualmente insistito davanti alla Commissione Europea affinché la lotta contro la concorrenza slealesia rafforzata.
Una conferenza sul trasporto stradale è stata programmata per la primavera 2014 con l’obiettivo di proporre soluzioni per consolidare la lotta contro il cabotaggio illegale ma anche per proporre un’armonizzazione di norme sociali nel settore del trasporto stradale di merci, liberalizzato in Europa.
Le organizzazioni di settore invitano a seguire tre azioni principali per lottare contro la concorrenza sleale:
- Realizzare una riflessione a scala europea per definire in maniera precisa il regolamento concernente il “lavoratore mobile”;
- Creare un regolamento comune dei paesi europei in materia di trasporto leggero (meno di 3,5 tonnellate);
- Lottare contro il cabotaggio illegale attraverso controlli rafforzati e armonizzati a livello europeo.
La conferenza sul trasporto stradale prevista nella primavera 2014 potrà inoltre permettere di proporre un’applicazione più omogenea di regolamenti a livello europeo con l’obiettivo di lottare efficacemente contro la concorrenza sleale che mina il settore.