Con questa consapevolezza un anno fa ho deciso di fare i pacchi da Catania e trasferirmi a Barcellona. Per chi come me ha la fortuna di conoscere già la città di nuova destinazione e magari ha anche persone di riferimento in loco, allora il quadro cambia perché si è in grado di immaginarsi concretamente in un nuovo contesto straniero. Però, per chi non lo sapesse, Barcellona non è solo una città divertente, vivace, culturalmente attiva e d’avanguardia, ma è anche una città sempre in movimento e soprattutto è una città in cui i traslochi non finiscono mai!
Io sono già a quota 5 nell’arco di un anno e mezzo, però il mio è un caso clinico la cui diagnosi è meglio lasciare ad esperti (psicologi e traslocatori). Ma se chiedete anche ad altri italiani a Barcellona la media è di circa un trasloco all’anno. Ci vuole tempo prima di trovare la casa perfetta.
Trovare casa non è facile come sembra: nonostante vi siano migliaia di annunci online e anche in gruppi Facebook, non è tutt’oro quello che luccica.
La città è suddivisa in quartieri, in spagnolo barrios, che presentano delle caratteristiche molto ben definite e che si differenziano molto l’uno dall’altro. Fondamentale è la distinzione tra l’Upper Diagonal – al di sopra della diagonale (l’Avingunda Diagonal è una vialone lunghissimo che taglia trasversalmente tutta la città) e Lower Diagonal- al disotto della Diagonale: la prima è la parte più elegante e moderna, la seconda più popolare e multiculturale.
Le case di Barcellona non si possono propriamente definire delle dimore accoglienti per viverci- come noi italiani le intendiamo- per lo meno quelle del centro storico, alias “Ciutat Vella”, quindi preparatevi di buon spirito di sopravvivenza e di adattamento.
- Spesso si affittano appartamenti interni, senza aperture esterne ma solo al pozzo luce, quindi non sempre le stanze sono luminose
- Le camere sono o troppo piccole o troppo grandi
- I riscaldamenti sono spesso assenti
- Ho visto camere senza finestre e appartamenti senza cucina
- Il bidet non è standard e spesso nel bagno non c’è la finestra
- Nel centro storico ci possono essere problemi per la fornitura di acqua
Tra l’altro molte pecche si manifestano solo dopo esservi installati nel nuovo “piso” (appartamento in spagnolo), come scarafaggi, coinquiline che soffrono d’insonnia e spuntano di notte nel vostro letto o WC che preferiscono fuoriuscire piuttosto che buttare giù.
Inoltre il fenomeno della convivenza in questa città è unico nel suo genere, fomentato dall’altro grandissimo fenomeno locale che è l’Erasmus e da film come “L’appartamento spagnolo”, che impongono la soluzione della convivenza con perfetti estranei come una tappa obbligata (per lo meno all’inizio). Vi potrebbe capitare di vivere con persone di tutto il mondo, arrivate in questo grande centro di attrazione mondiale per le più disparate motivazioni, e di condividere tutto.
Il consiglio è di scegliere una residenza provvisoria che vi serva come base per poter cercare con serenità soluzioni migliori dove poter restare a lungo termine, determinando con chi e come volete vivere.
Ovviamente la situazione cambia se vi trovate in quartieri come Sarria, Sant Gervasi o persino Les Tres Torres, dove vive l’alta borghesia catalana e passeggiando per le sue strade troverete solo bei palazzi, marche note e macchinoni.
Arriviamo ai nostri pacchi. I costi elevati degli affitti, gli spazi non molto funzionali e a volte poco luminosi ma molto rumorosi, spingono l’avventuroso nuovo residente ad affrontare una serie di scelte.
- Il decoder italiano: la televisione spagnola è un po’ diversa…. Per così dire, vi mancherà casa!
- Selezionate i vostri libri e dischi preferiti e portateli con voi.
- Lasciate a casa stivaloni da neve, piumini per sopportare i gradi sotto zero e tutte quelle cose ingombranti che possono ostacolare i successivi futuri traslochi a cui andrete incontro.
- Un piumone è consigliabile, considerando che la maggior parte delle case non dispone di riscaldamento, magari anche un cuscino per tutte quelle volte che vi troverete l’amico di turno che verrà a visitarvi nella città figa e che vuole approfittare del vostro divano. Anche se le grandi aziende d’arredamento di origine scandinava esistono anche qui!
- Ovviamente il ragù della mamma, i dolci preparati dalla zia con tanto affetto e le calze cucite dalla nonna non possono mancare nella valigia, anche perché nei momenti in cui avrete nostalgia saranno le cose che vi faranno sentire più di tutti legati a casa.
- Se vi rimane spazio anche formaggio parmigiano, biscotti e caffé, per le nostre abitudini qui tutto è un po' più caro!
- Armadi, sedie e librerie. È comune ritrovare per strada mobili in ottima condizione di cui i barcellonesi si liberano in determinati giorni della settimana, giorni stabiliti dal comune di Barcellona in base alla zona. Io così sono riuscita ad avere la mia libreria (successivamente dipinta), un tavolino, uno sgabello e persino una stilosa macchina da scrivere antica.
- Cucina e forno sono spesso su misura e rimangono nell’appartamento.
- La macchina: per chi abita e lavora a Barcellona è da evitare. È difficile parcheggiare, è caro e la città è collegata benissimo. Semmai meglio uno scooter.
Se avete modo di organizzarvi per bene un trasloco completo allora approfittatene e contattate i professionisti presenti sul nostro portale. In realtà da Ventimiglia a Barcellona vi è sola una distanza di 704 Km per cui è più facile immaginare questi tipi di spostamenti. Da Catania il tragitto più comodo è quello che prevede l’arrivo in macchina sino a Palermo per poi imbarcarsi sino a Genova e da lì proseguire costeggiando il Sud della Francia e posteggiando infine nella capitale catalana.
Magari mancheranno i comfort a cui siamo tanto abituati nelle nostre comode e protette case italiane (qui ad es. non è in vigore una legge che preveda l’obbligo dell’impianto elettrico Salva Vita, come la nostra L. 46/90 o il nuovo DM 37/08), però sarà un’esperienza che vi ricorderete a vita e che cambierà il vostro modo di vivere la casa e i traslochi!
Feliz Mudanza a Barna!