Ovviamente questo tipo di processo si è accentuato nell’attuale mondo globalizzato in cui le imprese possono totalmente o in parte spostare le proprie sedi non essendo più strettamente legate al territorio in cui sono nate.
In particolar modo secondo la Cgia questa tendenza non si spiega solo attraverso il fattore economico legato a variabili quali le tasse, il costo del lavoro e dell’energia ma anche attraverso l’oppressivo livello burocratico italiano e l’incertezza legale a causa della lentezza della giustizia.
Secondo i dati fra il numero totale delle imprese che si sono trasferite all’estero la fetta più grande è quella che opera nel commercio all’ingrosso (48,3% del totale) a cui segue l’industria manifatturiera (28,6% del totale) e poi quella logistica (6,2% del totale).
Per le imprese delocalizzare apporta sicuramente un beneficio economico e di conseguenza un abbassamento dei costi e maggiore competitività. Tuttavia a farne le spese sono i lavoratori occupati nell’impresa delocalizzata. Solitamente se non vengono impiegati in altro modo si rischia di scatenare un aumento della disoccupazione, impoverendo il territorio in cui l’azienda è nata.
Sicuramente in questo clima di spostamenti a giovarne sono anche le imprese di traslochi. Sono sempre più, infatti, le aziende che si dedicano (esclusivamente e non) ai trasporti internazionali. Alcune sono specializzate nei traslochi aziendali e propongono diverse soluzioni e prezzi.
Organizzare un trasloco aziendale, ancor più all’estero, però, non è cosa semplice. Oltre alla fase preliminare e indispensabile della pianificazione è necessario smontare pezzo per pezzo gli arredi e i macchinari, scaffali e archivi, facendo attenzione ai pezzi più fragili e delicati. Sarà poi la stessa ditta di traslochi a preoccuparsi di rimontare tutti gli arredi e di predisporli nel luogo di destinazione.
Altra fase molto delicata è quella del trasporto vero e proprio che nel caso di un trasloco aziendale impiegherà numerosi veicoli di diverso tipo. Fra i mezzi di trasporto utilizzati si possono trovare sia i furgoni (solitamente imbottiti) che piattaforme aeree e container, a seconda delle esigenze del cliente.
Fra i piccoli imprenditori, però, c’è chi sostiene che le difficoltà economiche non rendano possibile uno spostamento all’estero dati gli alti costi del trasloco e di riorganizzazione all’estero dell’azienda.